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21 Marzo 2024

Svizzera

SVIZZERA, IL NUOVO TRATTATO CON LA UE: LE RELAZIONI COMMERCIALI, AGRICOLTURA E salute

Le relazioni commercialiDiversi accordi riducono considerevolmente i costi dell’importazione e dell’esportazione delle merci nonché gli ostacoli tecnici al commercio in numerosi settori industriali.Con l’eliminazione dei dazi e delle restrizioni quantitative sulle merci industriali, l’Accordo di libero scambio garantisce delle condizioni eque di accesso reciproco ai mercati, elemento rilevante dato che il volume delle merci scambiate tra la Svizzera e l’UE rappresenta un valore di più di 1 miliardo di franchi svizzeri per giorno lavorativo. Di conseguenza, gli importatori e gli esportatori di entrambe le parti risparmiano diversi miliardi di euro ogni anno. Il traffico transfrontaliero di merci è inoltre semplificato da un accordo di facilitazione e sicurezza doganale che consente l'importazione e l'esportazione di merci tra la Svizzera e l'UE senza ulteriori misure di sicurezza doganali. Inoltre, un accordo sugli appalti pubblici assicura una buona cooperazione in questo settore e garantisce la non discriminazione degli operatori economici svizzeri ed europei.L’Accordo sugli ostacoli tecnici al commercio riduce i requisiti amministrativi precedenti l’immissione di prodotti industriali sul mercato in una ventina di settori, e ciò grazie all’equivalenza delle leggi ed al riconoscimento reciproco. Una tale armonizzazione esiste anche nel settore dell’agricoltura (accordo che copre, ad esempio, i regolamenti sanitari o le indicazioni geografiche). La Svizzera beneficia quindi di un accesso al mercato unico europeo dei beni corrispondente al suo livello di armonizzazione. I comitati misti previsti dagli accordi esistenti costituiscono inoltre il foro per risolvere i problemi di accesso al mercato ed altre questioni.La prestazione di servizi da parte di persone fisiche è facilitata dall'Accordo sulla libera circolazione delle persone (ALC). Esso consente il libero accesso reciproco al mercato per una durata massima di 90 giorni per anno civile. I nuovi orizzonti: elettricità, agricoltura, saluteDi fronte a questo consolidato stato delle relazioni la Commissione Ue punta a rendere ancora più stretto il legame tra la Svizzera e l’Unione europea. Per questo diventa necessario un riordino delle intese all’interno di un accordo complessivo. Tra gli obiettivi di questo riordino c’è l’intenzione di estendere la partnership a settori come elettricità, salute e alimentare.  I timori per la sovranità e il benessere nazionali Le difficoltà maggiori che pesano sulla ridefinizione della partnership riguardano il ruolo della Corte di giustizia europea e l’adozione da parte della Confederazione di alcune delle normative Ue. Una parte dei gruppi politici elvetici è fieramente contraria alla possibilità che su questioni di rilevanza nazionale possano esprimersi dei giudici stranieri. Altro argomento di frizione riguarda i livelli salariali, altissimi in Svizzera, che i sindacati e i partiti di sinistra vogliono difendere da una possibile concorrenza al ribasso da parte Ue.  (ICE BERNA)


Fonte notizia: Corriere della Sera