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19 Aprile 2024

Israele

S&P TAGLIA IL RATING DI CREDITO DI ISRAELE

A causa del conflitto con l'Iran, della guerra in corso a Gaza e dell'escalation al confine settentrionale, l'agenzia di rating internazionale S&P ha annunciato di aver tagliato il rating di Israele da AA- ad A+. Inoltre le prospettive creditizie di Israele sono state declassate da "stabile" a "negativo". L'annuncio è arrivato inaspettato, dato che la decisione ufficiale di S&P sul rating creditizio di Israele non era prevista prima del 10 maggio. Nell'annuncio l'agenzia stima che il recente inasprimento del conflitto tra Israele e Iran aumenti i rischi geopolitici che erano comunque elevati per Israele. Sebbene S&P non veda un conflitto regionale su larga scala, la guerra tra Israele e Hamas e il confronto con Hezbollah continueranno per tutto il 2024, contrariamente alla precedente stima secondo cui i combattimenti sarebbero finiti in non più di sei mesi. Inoltre, l'agenzia di rating prevede che il deficit fiscale del Governo salirà all'8%, superiore all'obiettivo del governo del 6,6%. "Prevediamo che il deficit pubblico generale di Israele aumenterà fino all'8% del PIL nel 2024, principalmente a causa dell'aumento della spesa per la difesa. I deficit più elevati continueranno anche nel medio termine", ha scritto S&P che stima inoltre che il rapporto debito/Pil di Israele raggiungerà il 66% nel 2024, rispetto al 60% dello scorso anno. Lo scenario fondamentale di S&P si basa su diversi punti: la guerra tra Israele e Hamas continuerà, probabilmente a un’intensità minore, per tutto il 2024, con normali scontri a fuoco con Hezbollah al confine settentrionale, ma senza alcuna escalation del conflitto diretto con l’Iran o con un conflitto regionale più ampio. Un altro scenario prevede l'espansione del conflitto con Hezbollah al confine settentrionale di Israele. "L'espansione degli attuali conflitti potrebbe presentare ulteriori rischi sociali e di difesa per Israele, che potrebbero influenzare una serie di indici economici e fiscali, in contrasto con il nostro scenario di base". Delle tre principali agenzie di rating internazionali, Moody's è stata la prima a tagliare il rating di Israele dall'inizio della guerra a febbraio, oltre a ridurre a negativo l'outlook creditizio. Al contrario, Fitch ha deciso il mese scorso di lasciare invariato il rating creditizio di Israele, ma di tagliare le prospettive. Sul lato positivo, S&P ha notato che Israele mantiene i propri punti di forza finanziari, compreso l’accesso ai mercati internazionali dei capitali, un surplus delle partite correnti, una forte posizione patrimoniale netta sull’estero e significativi saldi in valuta estera. Il fatto che le esportazioni israeliane siano in gran parte basate sull'alta tecnologia ha giocato a favore di Israele e secondo le stime della societa' di rating non è probabile che venga danneggiato. Sul lato negativo, S&P ha osservato che il continuo sostegno finanziario da parte degli Stati Uniti a Israele potrebbe essere messo in discussione se le divergenze di opinione sugli sviluppi a Gaza dovessero continuare. L'agenzia prevede che la crescita economica quest'anno sarà solo dello 0,5%, rispetto al 2% dell'anno scorso. (ICE TEL AVIV)


Fonte notizia: Globes