Il presidente di Uvanova ha commentato che la stagione dell’uva da tavola è stata produttivamente normale. Ha spiegato che al nord i volumi di produzione sono scesi al di sotto delle stime, mentre che al centro-sud (V-RM-VI) c'è stato un ritardo nella produzione e le stime, ad eccezione delle varietà precoci, saranno più vicine a quanto previsto. "Per il totale, continuiamo a pensare che saremo dal 5% al 10% al di sotto della stima del sondaggio fatta da Frutas de Chile, che mantiene un volume previsto di 62,5 milioni di casse, quindi tra i 57 e i 58 milioni”. Il Presidente ha aggiunto che le spedizioni verso gli Stati Uniti normalmente raggiungono il 50% del volume esportato e, date le buone condizioni di mercato, si prevede che aumenteranno fino ad oltre il 60%.  Anche l'America Latina ha ottenuto buoni risultati: "In Estremo Oriente, la Cina è stata forse un po' più debole, non è quello che ci aspettavamo. In Europa, il frutto ha ottenuto buoni risultati nelle varietà rosse". "Il messaggio per il futuro è quello di gestire volumi e qualità che ci mantengano in equilibrio, per un mercato che vada verso buoni prezzi e non un mercato di volume che ci costringa a vendere frutta al di sotto dei prezzi di produzione. Penso che questo sia il coordinamento che stiamo cercando di fare con il Sudafrica e il Perù.  Ha concluso dicendo che "in Cile abbiamo fatto il lavoro rimuovendo dal sistema le viti più vecchie e le varietà tradizionali e anche le varietà autorizzate che non funzionavano. Penso che naturalmente Perù e Sudafrica faranno lo stesso e con questo saremo in grado di bilanciare volumi e flussi che ci permetteranno di vendere a tutti con rendimenti che mantengano il business redditizio per produttori efficienti e specialisti dell'uva da tavola".   (ICE SANTIAGO)

Fonte notizia: Portal Fruticola