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22 Maggio 2024

Israele

IL CAPO DELL'AUTORITÀ FISCALE ANNUNCIA UNA VOLUNTARY DISCLOSURE DELLE criptovalute e la riforma della tassazione del settore Tech

Ieri il Procuratore Generale ha approvato la pubblicazione di una nuova procedura di voluntary disclosure che consentirà agli israeliani che finora hanno nascosto ricchezze allo Stato e non hanno pagato le tasse, di denunciare e pagare quanto dovuto senza il timore di procedimenti penali. La procedura è particolarmente rilevante per coloro che commerciano in criptovalute, che finora hanno avuto difficoltà a regolarizzare i propri profitti dal punto di vista della rendicontazione e della tassazione, ha annunciato oggi il direttore dell'Autorità fiscale israeliana Shay Aharonovich alla conferenza Eli Hurvitz dell'Israel Democracy Institute "Economia e società". Aharonovich ha affermato che la procedura di divulgazione volontaria sarà operativa fino alla fine del 2025, ma ha aggiunto che sarà l'ultima, e quindi rappresenta l'ultima opportunità per gli israeliani che non hanno denunciato beni e redditi di farlo con multe ridotte e protezione da procedimento penale. Uno dei problemi principali per i detentori di criptovalute è che in molti casi le banche commerciali in Israele non accettano denaro derivante da valute virtuali, in relazione alla difficoltà di rintracciare la provenienza del denaro e per il timore che possa essere collegato al riciclaggio o al finanziamento del terrorismo. In tali casi il rifiuto vale anche per il versamento delle imposte sui guadagni derivanti dal trade sulle valute virtuali. Recentemente è stata pubblicata una procedura che permette ai detentori di criptovalute di pagare le tasse anche su denaro che le banche rifiutano di accettare, direttamente al Fisco. Con la pubblicazione della nuova procedura di voluntary disclosure, è possibile che gli utili non dichiarati vengano ora denunciati all'Autorità Fiscale e che su di essi vengano pagate le imposte.L’Autorità fiscale ha raccolto 153 milioni di shekel (quasi 40 mln di euro, ndr) con un provvedimento di voluntary disclosure terminato nel 2019 e oltre 3,5 miliardi di shekel (875 mln di euro, ndr) con un provvedimento in vigore tra il 2014 e il 2016. Con la procedura attuale, prevede di raccogliere 2-3 miliardi di shekel.  Aharonovich ha parlato anche dell'avanzamento della legislazione per dare maggiore certezza fiscale agli investitori nel settore tecnologico. "Intendiamo fornire certezza sui prezzi di trasferimento, un aspetto che è di grande preoccupazione per le società internazionali che investono in Israele. Forniremo certezza sulla valutazione della proprietà intellettuale delle società tecnologiche e consentiremo allentamenti sui cambiamenti strutturali per facilitarne l'implementazione quando il valore delle società in cui avviene il cambiamento di struttura è superiore a quanto consentito dalla legge. Inoltre, forniremo certezza sulla questione della “stabile organizzazione” di una società internazionale, in modo da consentire ai fondi esteri di investire in Israele senza avere il timore costante di essere tassati qui sul loro intero reddito". E ancora "Tutto ciò dovrebbe portare nei prossimi anni a una maggiore riscossione delle tasse e consentire di affrontare ciò che ci preoccupa, ovvero la crescita delle spese nel biennio 2025-2026 a causa del bilancio della difesa, e allo stesso tempo fornire certezza in modo che gli investitori non solo restino qui, ma vengano anche qui. Consideriamo questo uno dei ruoli principali del sistema fiscale in Israele". (ICE TEL AVIV)


Fonte notizia: Globes