Francia
VINO, CARNE DI MAIALE, MANZO, POLLAME: LA FRANCIA OTTIENE IMPEGNI DALLA CINA
L’incontro tra Emmanuel Macron e il presidente cinese Xi Jinping il 6 e il 7 maggio ha permesso di sbloccare alcune questioni agroalimentari, alcune delle quali sono in discussione da anni. Gli anticipi vanno a vantaggio soprattutto degli esportatori di carne e della Borgogna. In questa occasione sono stati diffusi diversi dossier agroalimentari. Alcuni erano oggetto di trattative da tempo. Ciò è particolarmente vero per le denominazioni borgognone Mâcon e Gevrey-Chambertin, che sono in trattativa da sette anni. “Saranno riconosciuti e tutelati in Cina a partire da maggio”, accoglie con favore il Ministero francese dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare. Un esperto del settore rileva che “gli Stati Uniti hanno protestato presso l'amministrazione cinese contro la registrazione, alcuni anni fa, della denominazione Chablis in Cina, discutendo sulla propria produzione di Chablis”. La Cina continentale e Hong Kong assorbono il 12% delle esportazioni di vino della Borgogna. Meno antica anche la questione dei suini ha trovato un lieto fine dopo due anni di discussioni. Venticinque macelli potranno esportare stomaci e intestini di suini, cosa che prima era impossibile. "Molto apprezzati nelle zuppe, questi pezzi trovano un vero valore, anche se non avrebbero sbocco altrove nell'alimentazione umana", spiega Anne Richard, direttrice dell'associazione interprofessionale Inaporc. L'industria prevede che il commercio di carne suina con la Cina, che attualmente ammonta a 260 milioni di euro, aumenterà del 10%. Si rimane però lontani dai record raggiunti nel 2020, quando la peste suina decimò gli allevamenti locali. Le esportazioni francesi sono poi aumentate del 40%. Tuttavia la Cina resta il miglior cliente extraeuropeo per la carne di maiale francese. (ICE PARIGI)
Fonte notizia: CD/MC - Les Echos 18 maggio