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3 Giugno 2024

Giappone

GIAPPONE: LE DISTILLERIE DI "SAKE" IN DIFFICOLTÀ TENGONO D'OCCHIO i mercati esteri

A fronte del declino del consumo nazionale di "sake" (una bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione di acqua e riso), i produttori regionali si stanno adoperando per cercare di risollevare le sorti delle loro attività.Stando ai dati resi noti dall'Istituto di Ricerca NLI, una filiale della Nippon Life Insurance Co., negli ultimi due decenni la percentuale di uomini che bevono più di tre volte a settimana è diminuita in tutte le fasce d'età. Lo stesso vale per le donne tra i 20 e i 30 anni, ma non per le donne più anziane.Il calo è stato attribuito ad una maggiore attenzione verso la propria salute, favorita anche dalla pandemia che ha alimentato l'interesse per uno stile di vita privo di alcolici, e a una diminuzione delle uscite conviviali a seguito della recessione economica che pervade il Paese in questi ultimi decenni.Ad aggravare le difficoltà dei produttori di "sake", anche il fatto che la quota di mercato complessiva occupata da questa bevanda tradizionale è andata diminuendo a partire dagli Anni '70 a causa della diversificazione delle preferenze dei consumatori. Il risultato è stato un calo delle spedizioni dai produttori a distributori/dettaglianti, che nel 2022 ha toccato un minimo storico con meno di un quarto rispetto al picco dei volumi raggiunto nel 1973 (fonte: dei dati: Ministero delle Finanze).Tuttavia “Non c'è motivo di non prendere in considerazione i mercati esteri”, ha dichiarato il presidente di una distilleria.Secondo l'Associazione giapponese dei produttori di "sake" e "shochu" (un distillato alcolico), infatti, nel 2022 il valore totale delle esportazioni di "sake" ha raggiunto un nuovo record per il 13° anno consecutivo, con Cina, Stati Uniti e Hong Kong come prime tre destinazioni. (ICE TOKYO)


Fonte notizia: MAINICHI SHIMBUN