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4 Giugno 2024

Svizzera

LA SILVER ECONOMY DELLA CINA VALE ORO PER DELLE MULTINAZIONALI SVIZZERE

Il rapido invecchiamento della popolazione e una classe media in espansione aprono nuove opportunità in Cina per due aziende svizzere produttrici di dispositivi medici che ora puntano al gigante asiatico come mercato di crescita.Molti Paesi affrontano la sfida dell’invecchiamento demografico, ma nessuno al mondo più della Cina. Secondo le stime pubblicate dalla Commissione nazionale di sanità, entro il 2035 circa un terzo della popolazione avrà un’età di 60 anni e oltre: un aumento di 100 milioni di unità nell’arco di appena 13 anni che porterà il totale a 400 milioni di persone, quasi l’intera popolazione dell’Unione europea.L’incanutire della società e le sfide che ne derivano stanno attirando alcune delle più importanti aziende globali del settore medico-sanitario, che vedono solide opportunità di crescita in un mercato in rapida espansione. Tra queste, le multinazionali svizzere Sonova, maggiore produttrice di apparecchi acustici del mondo, e Ypsomed, attiva nella tecnologia medica e specializzata nella produzione di microinfusori di insulina per diabetici.  “La ragione primaria dell’importanza strategica della Cina è il crescente invecchiamento della popolazione”, conferma Fang Fang, esperto del settore sanitario e direttore generale di Sonova in Cina. “Ogni anno, una popolazione equivalente a metà Francia o Germania diventa un nostro potenziale bacino di clienti”  Il McKinsey Health Institute prevede che in Asia il numero di persone di età superiore ai 65 anni raddoppierà fino a raggiungere 1,6 miliardi entro il 2050, e descrive l’aumento come “uno dei più vasti cambiamenti demografici della storia”. La tendenza è più pronunciata in Cina, dove l’invecchiamento della popolazione è più rapido che in qualsiasi altra economia emergente del mondo. L’aumento dell’aspettativa di vita inasprisce la sfida. Nel 2021, una cittadina o un cittadino cinese potevano aspettarsi di vivere in media poco più di 78 anni, quasi quattro in più rispetto al 2010. Entro il 2035, la speranza di vita potrebbe salire a 81 anni, secondo uno studio condotto dal Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie con l’Università di scienza e tecnologia di Nanchino.Che le persone vivano più a lungo è una buona notizia, ma le rende anche più soggette a malattie. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che circa il 75% degli ultrasessantenni cinesi soffra di patologie croniche come diabete, tumori e disturbi cardiovascolari. Negli Stati Uniti, il National Council on Aging (consiglio nazionale sull’invecchiamento) riferisce che quasi il 95% degli americani sopra i 60 anni soffre di almeno una malattia cronica.L’impatto sull’economia cinese, e sulla spesa di consumatrici e consumatori come dei governi, potrebbe essere profondo. “La domanda sarà influenzata in alcuni settori; è probabile ad esempio che aumenti la spesa per l’assistenza sanitaria e diminuisca quella per beni e servizi meno urgenti a una popolazione che invecchia”, scrivono gli autori di un documento del McKinsey Global Institute datato 2023 e intitolato ‘L’imperativo Cina per le multinazionali’. Investimenti multimilionariUna delle aziende che stanno beneficiando del cambiamento demografico è Ypsomed, specialista del diabete e leader mondiale nei sistemi di iniezione e infusione per l’automedicazione. “Il potenziale è enorme e la Cina è senza dubbio una delle opportunità di crescita più rapida per la nostra attività”, riferisce il direttore generale Simon Michel. “Siamo l’unico produttore occidentale di penne per insulina e di dispositivi medici per la somministrazione di farmaci liquidi in Cina. Abbiamo sempre intrattenuto buoni e stretti contatti con le principali aziende farmaceutiche cinesi”. La Cina è il più grande mercato di questo tipo al mondo. Secondo la Fondazione internazionale del diabete (IFD), il 13% di adulte e adulti di età compresa tra 20 e 79 anni soffre della malattia, per un totale di oltre 140 milioni di casi (in Svizzera è il 6%). L’IFD stima che entro il 2045 ne soffriranno almeno 174 milioni di cinesi, in parte per l’invecchiamento della popolazione ma anche a causa di dell’alimentazione vieppiù malsana e della mancanza di esercizio fisico. (ICE BERNA)


Fonte notizia: Swissinfo