Israele
LO VALUTA ISRAELIANA RIMANE STABILE NONOSTANTE IL CONFLITTO IN CORSO
Il mercato valutario israeliano è stato estremamente volatile negli ultimi 18 mesi, a causa dell'incertezza politica e poi della guerra. Lo shekel, che si era già notevolmente deprezzato durante le controversie sulla riforma giudiziaria, si e' ulteriormente deprezzato a seguito del conflitto, arrivando ad un certo punto a quotare 4,08 NIS/$, per poi recuperare fino a circa 3,70 NIS/$. La Banca d'Israele ha recentemente presentato un modello che mostra che se non fosse stato per gli effetti della guerra e della riforma giudiziaria, la valuta israeliana sarebbe oggi scambiata a 3 NIS/$, 0,70 NIS al di sotto del suo tasso attuale. Il presidente di Poria Finance, Or Poria, spiega che le cause della recente volatilità dello shekel producono effetti solo a breve termine. "Ogni evento che si verifica influisce sul mercato solo per un breve periodo, dopodiché il mercato si riprende", afferma. La ragione dell'attuale strana stabilità dello shekel, dice Poria, è che i rischi in Israele sono già scontati sul mercato dei cambi. Non solo la correlazione con i mercati statunitensi fa pensare che lo shekel sia sottovalutato, ma anche i dati interni di Israele continuano a indicarlo. Anche prima del conflitto, il quadro economico di Israele appariva eccellente: con un basso rapporto debito/PIL e un deficit approvato nel bilancio originario del 2023 considerato contenuto alla luce del previsto calo delle entrate. Ancora attualmente i dati interni sono positivi: all'inizio di questa settimana, l'Ufficio Centrale di Statistica ha riferito che il surplus delle partite correnti di Israele ha raggiunto i 6,7 miliardi di dollari alla fine del primo trimestre del 2024. Sebbene la cifra sia inferiore a quella del trimestre precedente, risulta in ogni caso superiore rispetto a quella registrata nell'anno precedente. Secondo Jonathan Katz, capo economista di Leader Capital Markets: "Quando non ci sono eventi estremi e maggiori rischi, la bilancia dei pagamenti è un parametro molto importante. Indica la forza dell'economia e mostra un eccesso di esportazioni rispetto alle importazioni e può influenzare lo shekel a lungo termine". Katz spiega che questo è un parametro positivo per le società di rating e per gli investitori stranieri. Un altro elemento fondamentale sono gli investimenti reali esteri in Israele. Katz spiega che questo fattore, che include il capitale raccolto dalle aziende tecnologiche, ha fortemente sostenuto la valuta locale in passato, sebbene nel primo trimestre dell'anno il ritmo di crescita di questi investimenti sia diminuito. Gli investimenti diretti dei residenti all’estero in Israele sono aumentati nel primo trimestre del 2024 di 1,2 miliardi di dollari, rispetto ad un aumento di 2,6 miliardi di dollari nel trimestre precedente. (ICE TEL AVIV)
Fonte notizia: Globes