Il rapporto annuale della BNR (Banca Nazionale Romena) ha mostrato che il settore bancario romeno ha registrato un profitto di 13,5 mld. di lei (circa 2,7 mld. di euro) alla fine del 2023, in aumento del 34,3% rispetto all'anno precedente, grazie all'incremento del profitto operativo derivante dall'aumento dei redditi netti da interessi e a un livello ridotto delle spese nette per le rettifiche di valore atteso sul credito.Su un totale di 32 istituti di credito (inclusi le succursali di banche straniere), 25 banche (con una quota di mercato cumulata del 99,4%) hanno riportato un risultato netto complessivo positivo di 13,6 miliardi di lei, mentre 7 banche di piccole dimensioni hanno registrato perdite.Nel 2023, il deficit del conto corrente ha registrato una significativa riduzione, scendendo al 7% del PIL, rispetto al 9,2% del PIL dell'anno precedente.Il tasso annuale dell'inflazione IPC ha chiuso il 2023 al livello del 6,61%, diminuendo di 9,76 punti percentuali rispetto a dicembre 2022. La significativa deflazione registrata nel corso dell'anno è stata supportata dal settore dei beni alimentari e da quello energetico.Nel caso del segmento energetico, un contributo significativo alla riduzione dell'indice dei prezzi al consumo (IPC) è stato dato principalmente dall'elettricità e dal gas naturale, principalmente a causa dell'espansione del campo di applicazione dello schema di sostegno per il pagamento delle bollette dell'elettricità, in vigore dal 1° gennaio 2023. Le influenze deflazionistiche, seppur meno marcate, sono state esercitate anche dai prezzi dei carburanti, poiché il prezzo del petrolio sui mercati internazionali ha oscillato nel 2023 intorno a valori significativamente inferiori rispetto all'anno precedente. (ICE BUCAREST)

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