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29 Luglio 2024

Israele

ISRAELE APPLICHERÀ UN’IMPOSTA SOCIETARIA MINIMA DEL 15% A PARTIRE DAL 2026

Il Ministero delle Finanze israeliano ha annunciato che applicherà la Qualified Domestic Minimum Top-up Tax (QDMTT) a partire dal 2026, come parte della riforma fiscale internazionale del secondo pilastro dell’OCSE. Si tratta di un piano per modificare l’attuale sistema di tassazione delle imprese, per consentire ai Paesi di riscuotere più tasse dalle società internazionali che vendono prodotti o servizi ai propri cittadini. Lo scopo del programma è aggiornare le leggi fiscali e consentire loro di affrontare l’economia digitale e le aziende che dichiarano i loro profitti in Paesi che applicano aliquote piu' basse, indipendentemente dal luogo in cui vengono generati i loro profitti. Il cambiamento interesserà le multinazionali della tecnologia, tra cui Facebook, Apple, Amazon e Google. Negli ultimi dieci anni, l’OCSE ha promosso il progetto BEPS (Base Erosion and Profit Shifting) per prevenire l’erosione della base imponibile e la diversione dei profitti da parte delle multinazionali tra Paesi, spostando l’attività verso Stati in cui l’effettiva l’aliquota fiscale sulle società è bassa. Al progetto partecipano 140 Paesi, compreso lo Stato di Israele. Il piano dell’OCSE per la tassazione dell’economia digitale è costruito su due livelli: il primo livello (Pillar 1) riguarda la tassazione degli utili delle grandi multinazionali da parte dei Paesi ai cui residenti forniscono servizi o consegnano prodotti. In base allo schema emergente, sarà possibile tassare parte dei profitti di queste multinazionali nei Paesi in cui operano, anche se non hanno una presenza fisica nel Paese stesso. Il secondo livello (pilastro 2) mira a prevenire piani fiscali volti a erodere la base imponibile o a deviare i profitti verso i paradisi fiscali delle multinazionali, ponendo fine alla “corsa al ribasso” delle aliquote fiscali. In prima battuta, quindi, verrà determinata un'aliquota fiscale minima che si applicherà alle multinazionali con un fatturato annuo di 750 milioni di euro. A seguire, i Paesi che partecipano al programma dovranno applicare una aliquota fiscale effettiva sulle società che non può essere inferiore all’aliquota fiscale effettiva minima del 15% (QDMTT). La decisione di Smotrich di adottare il meccanismo del Pilastro 2 a partire dal 2026 si basa sulla raccomandazione del Capo Economista del Ministero delle Finanze, responsabile delle entrate statali, del Capo della Divisione Bilancio e del Capo dell’Autorità Fiscale israeliana. Il Ministero delle Finanze ha affermato che la decisione è stata adottata, tra le altre cose, per impedire alle società residenti in Israele di pagare le tasse all'estero per i redditi generati in Israele. Allo stesso tempo, è stato raccomandato che in questa fase non venga adottato in Israele alcun meccanismo aggiuntivo di riscossione delle imposte sui redditi delle società del gruppo che non sono residenti in Israele (IIR e UTPR). La questione verrà nuovamente esaminata dopo che sarà trascorso un periodo di attuazione del meccanismo QDMTT in Israele. L’accordo su una flat tax rappresenta un enorme cambiamento per le piccole economie, incluso Israele, dal momento che alcune società multinazionali godono di aliquote fiscali estremamente basse, che possono arrivare fino al 6%, nel quadro delle leggi che incoraggiano gli investimenti di capitale. Se il piano verrà adottato, aziende come Intel, che sono tassate con aliquote inferiori al 10% per l’installazione di stabilimenti produttivi a livello locale, saranno tenute a pagare le tasse all’aliquota minima (15%). (ICE TEL AVIV)


Fonte notizia: Globes