Israele
FITCH TAGLIA IL RATING DI CREDITO DI ISRAELE CON OUTLOOK NEGATIVO
L’agenzia internazionale di rating del credito Fitch ha annunciato ieri sera di aver declassato il rating di default degli emittenti di valuta estera a lungo termine di Israele ad A da A+, con outlook negativo. Il taglio del rating di Fitch per Israele segue una mossa simile da parte delle altre due principali agenzie di rating internazionali Moody’s e S&P. Nel suo annuncio, Fitch ha affermato: "Il downgrade ad 'A' riflette l'impatto della continuazione della guerra a Gaza, dell'aumento dei rischi geopolitici e delle operazioni militari su più fronti. Le finanze pubbliche sono state colpite e prevediamo un deficit di bilancio del 7,8% del PIL nel 2024 e che il debito rimanga al di sopra del 70% del PIL nel medio termine. Inoltre, è probabile che gli indicatori di governance della Banca Mondiale peggiorino, gravando sul profilo creditizio di Israele". Per quanto riguarda l'outlook negativo, Fitch ha affermato: "L'outlook negativo riflette il rischio di un'altra escalation del conflitto, che potrebbe portare a un'ulteriore pressione sul rating attraverso il suo impatto sulla performance macroeconomica, sulla situazione fiscale, sul finanziamento esterno e sulla stabilità politica". L'agenzia fa riferimento anche alle crescenti tensioni regionali e aggiunge: "La tensione tra Israele e l'Iran e i suoi alleati rimane elevata", menzionando gli eventi recenti e il rischio di un'ulteriore escalation. Fitch prevede che la guerra continuerà per tutto il 2024 con la possibilità che le attività intensive continuino nel 2025, che influenzeranno la spesa militare, l’attività economica nelle zone di confine e le industrie del turismo e dell’edilizia.Dal punto di vista della politica fiscale, le agenzie di rating ritengono che il deficit di bilancio sarà pari al 7,8% del PIL alla fine del 2024, per poi scendere al 4,6% l’anno prossimo. Fitch ha tuttavia sottolineato che le condizioni di finanziamento rimangono stabili con emissioni di debito di successo sui mercati nazionali e internazionali. Fitch attribuisce al taglio del rating anche la situazione politica in Israele. L'agenzia scrive: "Il Governo di emergenza è stato sciolto nel giugno 2024 e la coalizione originaria è tornata al potere. Potrebbe restare fino alle prossime elezioni dell'ottobre 2026, anche se raramente le coalizioni durano un mandato completo e questa dovrà affrontare pressioni per elezioni anticipate, in seguito agli avvenimenti dell'ottobre 2023 e la polemica sulla coscrizione degli ebrei ultraortodossi". Il Ragioniere Generale del Ministero delle Finanze Yali Rothenberg ha dichiarato in merito al taglio del rating: "La continuazione della guerra e l'aumento del rischio geopolitico influenzano i dati fiscali e di conseguenza il profilo di solvibilità dello Stato di Israele. Nonostante la guerra, lo Stato di Israele mostra un’accessibilità molto elevata ai mercati dei capitali in Israele e nel Mondo, con condizioni di finanziamento stabili e una forte domanda di debito nel mercato interno". Ha poi aggiunto: "L’economia israeliana è forte, innovativa, diversificata, ha mercati finanziari profondi e liquidi e saprà come affrontare tutte le sfide che ci troviamo ad affrontare. Dobbiamo però creare quanta più certezza possibile per l’economia israeliana, gli investitori e le società di rating. A tal fine, è necessario agire quanto prima per formare un bilancio statale responsabile per il 2025, basato su un processo di ricostruzione delle riserve fiscali attraverso una graduale diminuzione del rapporto Debito/Pil. A ciò si aggiunge la promozione dei motori di crescita, gli investimenti nelle infrastrutture, la risposta ai bisogni sociali e una risposta ordinata e definita ai bisogni della difesa". (ICE TEL AVIV)
Fonte notizia: Globes