Francia
AIRBUS IN DIFFICOLTÀ SIA NEL SETTORE DEI SATELLITI CHE DEGLI AEREI CIVILI.
Airbus ha annunciato a fine giugno un passivo di 900 milioni di euro per i suoi programmi spaziali, dopo i 600 già resi noti a inizio anno, e una previsione al ribasso dei suoi obiettivi di consegna per gli aerei civili nel 2024. La cattiva gestione dei programmi satellitari non riguarda più unicamente le attività di telecomunicazione (OneSat e Eurostar) ma anche quelle di navigazione (Galileo e Egnos V3) e di osservazione della Terra. L’ambizioso programma di satelliti riconfigurabili in orbita OneSat si è rivelato più complesso del previsto : il mercato si è mostrato meno ricettivo delle aspettative e, con soli 8 esemplari venduti dal 2018, i costi del programma sono aumentati a dismisura. Airbus ha inoltre sottostimato la complessità dello sviluppo e dell’industrializzazione di questi nuovi satelliti : la complessità di alcuni componenti ha costretto il gruppo a reinternalizzare alcune attività prima affidate a fornitori esterni. L’aumento dei costi delle materie prime e la concorrenza con il gruppo Thales Alenia Space hanno ulteriormente peggiorato il quadro. Il programma ha accumulato oltre due anni di ritardo e si teme che possano essere annunciati tagli ai siti produttivi di Tolosa e Elancourt in Francia, come già avvenuto per la rivale Thales Alenia Space, che in marzo ha annunciato la soppressione di 1000 dei 1300 posti di lavoro del settore. Nel settore dell’aviazione civile, problemi di costruzione frenano Airbus in un momento in cui la domanda è molto forte. Airbus ha dovuto tagliare le stime di consegna per quest’anno a quota 770 unità, 30 in meno di quanto annunciato a inizio anno. Il rallentamento ha interessato per il secondo anno di fila il modello A320Neo. Negli ultimi mesi si sono registrate infatti tensioni crescenti nella catena di approvvigionamento, in particolare per le consegne dei motori da parte dei fornitori Pratt&Whitney (gruppo RTX) e CFM International (società partecipata da Safran e General Electric); oltre che per le già note difficoltà, legate a Boeing, dell’americana Spirit Aerosystems che fornisce componenti per l’A320, A220 e l’A350. Per questi motivi Airbus ha dovuto rimandare ulteriormente il ritorno ai livelli pre-crisi pandemica. (ICE PARIGI)
Fonte notizia: PC Usine Nouvelle 17.8.2024