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9 Ottobre 2024

Libano

QUANDO ZUHAIR MURAD VEDE BALLARE IL MARE

Il pubblico della moda li aspettava, in presenza o in streaming. Non hanno deluso le aspettative. Gli stilisti libanesi, nonostante tutto, erano presenti alla settimana della moda parigina di prêt-à-porter primavera-estate 2025. I nomi di Zuhair Murad, Georges Hobeika, Elie Saab e molti altri hanno ancora fatto molto rumore, portando in passerella l'eccellenza del loro savoir-faire e la pertinenza delle loro ispirazioni.  Mediterraneo per eccellenza, Zuhair Murad si è immerso nella tematica marina con sottigliezza. Immaginando una donna che si fonde con il mare, o il mare stesso come divinità femminile, si è lasciato guidare da tre linee guida: fluidità, mistero e forza. Sia che si tratti di Venere che emerge dalle acque o di Ursula Andress che sorge dal mare dei Caraibi in “James Bond contro Dr No”, dall'immagine botticelliana all'archetipo del sexy contemporaneo, la donna e il mare, la donna nel mare sono il filo conduttore delle fluidità e delle trasparenze, delle iridescence e ebollizione che si esprimono in questa collezione.  Zuhair Murad si immerge nelle onde e ne prende la schiuma che fa ribollire su motivi di pizzo bianco e abiti immacolati, dalla texture simile a quella dei coralli.  Ne ricava alghe il cui movimento vorticoso è privo di resistenza.  Osserva i loro umori mutevoli, dal luccichio mattutino alle ombre brune che la sera vi stende.  Il jersey, fluido e ondulato, è il suo materiale complice, con effetti bronzo o argento.  Ma non bisogna lasciarsi ingannare.  Il pizzo è strutturato su top che fanno da corsetto.  È ancora una volta una guerriera, un tema caro a Murad, che emerge da queste acque che l'hanno trasformata.All'improvviso, il mare diventa metafora e incarna le battaglie della vita.  Lo stilista, tra le righe, crea armature meno innocue di quanto sembri.  La donna che lo ispira, in questa collezione primaverile, è una guerriera: "Ha vinto molte battaglie e ora si rivolge verso nuovi orizzonti", si legge nel manifesto. "Stampe animalier sottili scintillano sotto la luce del sole", si legge ancora, ma queste stampe sono come sbiadite dall'acqua marina, o forse prese in prestito da un pesce mimetizzato come un cartone animato. Niente qui si appesantisce, niente resiste alla luce, tutto è filante, cangiante e sembra immateriale. "La mussola di seta, leggera e fluida, si muove senza sforzo, cinge il punto vita in eleganti drappeggi", spiega la maison. Il crêpe cady, questo satin al tempo stesso fermo e morbido, è evidentemente il tessuto preferito di Murad, con questa contraddizione che ne fa una metafora.  "Riflettendo lo splendore dell'acqua sulla pelle, la fusione del crêpe de chine e del pizzo conferisce una leggerezza sensuale.  Gli ornamenti, al tempo stesso delicati e robusti, agiscono come un'armatura protettiva, avvolgendo il corpo come un guscio", si legge nel manifesto. È a quest'acqua, dura a vedersi da lontano, tenera al tatto, che aggancia forme preziose di conchiglie o ciottoli.  Ci soffermeremo in particolare su una piccola serie di abiti ultra-neri, con scollature enfatizzate (e, in un caso, le maniche), da un accumulo di pietre e conchiglie che da lontano sembrano bordi fioriti.  La palette sposa le emozioni mutevoli del mare, dalle tinte dolci e iridescenti dell'alba, come il pesca blush e i neutri sabbiosi, alle nuance più profonde e più intense del terracotta riscaldato dal sole e dei rossi crepuscolari. I blu oceanici e i verdi costieri riflettono la riva al crepuscolo.  Questa collezione ready-to-wear rimane vicina all'alta moda, la tecnica regina della maison. A fine settembre, Zuhair Murad aveva inoltre presentato una collaborazione con la maison italiana Marina Rinaldi, una filiale di Max Mara specializzata nelle taglie curvy. Composta da look esclusivi per il red carpet, questa collezione celebrava la luminosità che si trova nelle pietre più preziose della natura, meticolosamente tagliate per mettere in evidenza questa luce che fa brillare le donne quando sono sicure di sé e questa sicurezza le avvolge di grazia.  Dal lancio del suo marchio a Beirut, nel 1997, e il suo ingresso, nel 2012, nella Chambre syndicale parisienne de la haute couture, come membro ospite, Zuhair Murad diventa rapidamente un pilastro dei red carpet e uno dei creatori più influenti dell'industria della moda. (ICE BEIRUT)


Fonte notizia: L' Orient le Jour