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29 Ottobre 2024

Francia

EDF PUÒ VERAMENTE COSTRUIRE I REATTORI NUCLEARI EPR2 IN MENO DI SEI ANNI?

Il fornitore di energia elettrica EDF è con le spalle al muro: dovrà fornire allo Stato entro la fine di novembre un nuova stima dei costi di costruzione dei sei reattori nucleari EPR2 previsti a Penly, Gravelines e Bugey, al fine di concordare le modalità di finanziamento delle opere e arrivare a una decisione finale sull’investimento entro l’inizio del 2026. Dopo una prima stima di 52 miliardi di euro avanzata nel 2021, oggi si parla di 70 miliardi a reattore. Elemento fondamentale per il contenimento dei costi è la compressione dei tempi di lavorazione. Il Direttore Generale di EDF, Luc Rémont, in una recente audizione all’Assemblea nazionale, ha parlato di un obiettivo di 70 mesi a reattore, a partire dal terzo reattore costruito. Vorrebbe dire tre anni in meno rispetto ai 105 mesi preventivati per la realizzazione del primo reattore a Bugley. L’esperto di nucleare Mycle Schneider, ha dichiarato che le previsioni di EDF hanno ormai perso ogni credibilità. Lo scetticismo riguardo al programma nucleare francese è sempre maggiore viste le recenti difficoltà dell’avviamento del reattore di Flamanville, costellato da continui rinvii e difetti di progettazione. A settembre di quest’anno ha avuto infine luogo la prima operazione di divergenza, con ben dodici anni di ritardo e un preventivo passato progressivamente da 3 a 13 miliardi di euro. All’avvio dei lavori nel 2006, il cronoprogramma era stato fissato in 54 mesi, diventati poi 18 anni. Il collegamento della centrale di Flamanville alla rete elettrica nazionale dovrebbe avvenire, dopo l’ennesimo slittamento, a inizio 2025. Proprio le lezioni apprese nel corso della costruzione del reattore di Flamanville potrebbero venire in soccorso di EDF. Nel 2019 Jean-Bernard Levy, allora DG di EDF, ha lanciato il “Piano Excell” per riconquistare la fiducia nel nucleare. Nel 2022 Nicola Michtou è stato nominato Direttore del Programma del Nuovo Nucleare Francese. Ad aprile 2024 è stata annunciata una nuova organizzazione delle attività nucleari, affidata a Xavier Ursat (Direzione strategica e sviluppo nuovo nucleare), Thierry Le Mouroux (Direzione del progetto di costruzione) e Alain Tranzer (Direzione ingegneristica e subfornitura). Dal canto suo, il governo ha creato, nel novembre del 2022, una Direzione Interministeriale del Nuovo Nucleare (DINN) diretta da Joël Barre. Un comitato di esperti provenienti per un terzo da EDF, per un terzo dallo Stato e per un terzo dall’industria francese ha formulato, in un primo rapporto del novembre 2023, 89 raccomandazioni, tutte accolte da EDF. Un secondo rapporto più dettagliato è stato presentato a luglio del 2024. Gli esperti hanno sottolineato che per assicurare il lancio del nuovo programma nucleare francese è fondamentale l’approvazione di una legge in materia, non ancora votata; anche le modalità di finanziamento del programma devono essere garantite e regolamentate. Il direttore della DINN attende per novembre le nuove cifre da EDF, che saranno ascoltate all’Assemblea nazionale entro fine anno, ricordando che dai tempi di realizzazione dei reattori dipende il costo dell’elettricità in Francia e quindi il futuro industriale del paese. (ICE PARIGI)


Fonte notizia: PC Usine Nouvelle 22.10.2024