News dalla rete ITA

21 Novembre 2024

Argentina

ARGENTINA: LA SVALUTAZIONE DEL DOLLARO FAVORISCE L'AFFLUSSO DEI BENI DI CONSUMO

Sebbene le analisi non riflettano ancora un “boom” delle importazioni in termini generali, anzi, finora quest'anno il calo è stato in media del 21,5%, che ha significato una forte diminuzione della domanda di valuta estera della Banca Centrale (BCRA) e ha contribuito a consolidare un surplus di 16.500 milioni di dollari, i beni di consumo sono in aumento. Guardando l'ultimo trimestre dell'anno, la riduzione della tassa PAIS e le misure di deregolamentazione attuate dal governo iniziano ad avere un impatto sui dati del commercio estero. Nei dieci mesi del 2024 le esportazioni hanno registrato un aumento del 16,9%, per un totale di 66.154 milioni di dollari, mentre le importazioni, che hanno raggiunto il valore di 50.199 milioni di dollari, anche con il rimbalzo di ottobre (4,9%) hanno accumulato un calo del 21,5%, rispetto allo stesso periodo del 2023, secondo gli ultimi dati dell'INDEC (Istituto nazionale di statistica e censimento). Tuttavia, secondo i dati del settore privato, data la maggiore facilità di accesso ai dollari ufficiali e un tasso di cambio conveniente, a settembre e per la prima volta quest'anno, il numero di importazioni di beni di consumo è cresciuto su base annua da 58.300 nel 2023 a 63.684 nel nono mese del 2024. I dati sono confermati dal rapporto sull'interscambio commerciale (ICA) di settembre, dove la voce beni di consumo è cresciuta del 15% rispetto allo stesso mese del 2023, con una crescente richiesta di valuta estera da 691 milioni a 794 milioni di dollari. La situazione si è ripetuta nel mese di ottobre con una variazione crescente tra le 61.004 operazioni effettuate nel 2023 e le oltre 66.500 dello stesso mese di quest'anno.  Anche in questo caso, i dati pubblicati mercoledì scorso dall'INDEC confermano un aumento del 18,4% delle importazioni di beni di consumo per un valore totale di 803 milioni di dollari; a questo si aggiunge un balzo del 49,3% nella categoria dei veicoli che ha richiesto 322 milioni di dollari. Anche se la tendenza sembra essere in crescita, Eduardo Rotbard, responsabile di IntegraComex, che elabora il 25% delle operazioni di mercato, ha avvertito che le informazioni preliminari mostrano che a novembre le operazioni sono in calo. In questo senso, lo specialista ha sottolineato che oltre all'influenza dell'ultima festività, ciò che risalta è “un certo ritardo negli ordini all'estero dovuto all'aspettativa generata dall'eliminazione della tassa PAIS e forse del tasso di cambio bloccato”. Dopo cinque anni di vigenza e 16 mesi nel campo del commercio estero, secondo la scadenza indicata dalla legge, la tassa PAIS terminerà il 24 dicembre. La misura rappresenta un sollievo sia per i privati per l'effetto che avrà sui consumi con carte di credito e all'estero, sia per importatori ed esportatori che troveranno un dollaro più accessibile nello svolgimento delle loro operazioni, ma apre un fronte di incertezza su come la Banca Centrale gestirà la domanda di valuta estera. A questo si aggiunge il calo della raccolta di un'imposta che è diventata una delle più importanti per le casse dello Stato. Di fronte all'impatto sulle entrate e a un'eccedenza commerciale che, secondo gli ultimi dati ufficiali, si sta riducendo, gli analisti economici si interrogano. In questo senso, l'ultimo rapporto della LCG avverte che “sebbene il governo stia riuscendo a ottenere tutti i prestiti ponte per resistere al deterioramento della bilancia commerciale con l'estero nel medio termine, rimane un punto interrogativo su quale modello produttivo possa resistere a un regime di maggiori importazioni finanziate con afflussi di capitale”. (ICE BUENOS AIRES)


Fonte notizia: Giornale EL CRONISTA 21/11/2024