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8 Aprile 2025

Israele

LA BANCA CENTRALE MANTIENE INVARIATI I TASSI E TAGLIA LE PREVISIONI DI CRESCITA

Il Comitato Monetario della Banca d'Israele, presieduto dal Governatore Prof. Amir Yaron, ha annunciato di aver mantenuto invariato il tasso di interesse al 4,5%, come previsto. Questa è la decima volta consecutiva che la Banca d'Israele lascia invariato il tasso di interesse, dopo averlo tagliato dal 4,75% a gennaio 2024. Nella sua decisione, la Banca d'Israele ha affermato che l'inflazione rimane elevata al 3,4%, che è al di sopra del limite superiore del 3% dell'intervallo obiettivo, sebbene si preveda che continuerà a moderarsi verso l'intervallo obiettivo nei prossimi mesi. La Banca d'Israele ha aggiunto che la situazione geopolitica è tornata a essere un obiettivo importante che impedisce un allentamento della politica monetaria. L'escalation nel sud e la ripresa delle operazioni dell'IDF a Gaza hanno nuovamente aumentato il premio di rischio di Israele e contribuito ad aumentare l'incertezza nel mercato israeliano. Oltre a tutto ciò, la turbolenza nei mercati globali innescata dalla guerra tariffaria del presidente Trump impedisce anche alla Banca d'Israele di allentare l'onere del tasso di interesse. Gli Stati Uniti hanno anche imposto tariffe su Israele, a un tasso del 17%, il che solleva preoccupazioni circa i danni alle esportazioni. Le tariffe hanno anche portato a una forte svalutazione dello shekel rispetto al dollaro e all'euro negli ultimi giorni, il che potrebbe alimentare direttamente l'inflazione. L'Ufficio Studi della Banca d'Israele stima ora il tasso di crescita del PIL del 2025 al 3,5%, in calo rispetto al 4% della precedente previsione di gennaio. Questa revisione al ribasso è in linea con le previsioni più basse di altre organizzazioni sull'economia israeliana. L'agenzia di rating internazionale Fitch ha recentemente previsto una crescita del 3% per Israele nel 2025. Nel 2026, la Banca Centrale stima che la crescita sarà del 4%. La previsione aggiornata per l'inflazione annuale nel 2025 è del 2,6%. La Banca d'Israele stima che "le esportazioni di beni verso gli Stati Uniti, che costituiscono circa il 13% delle esportazioni totali di beni e servizi, saranno significativamente influenzate dalle tariffe imposte dal governo degli Stati Uniti e, inoltre, le altre componenti delle esportazioni saranno influenzate negativamente dal danno al commercio mondiale. Si prevede che questi effetti negativi saranno compensati in una certa misura dal graduale miglioramento atteso nel settore del turismo e da un aumento della domanda di esportazioni per la difesa. Si prevede che i consumi pubblici convergeranno verso la loro tendenza a lungo termine, a causa del previsto calo della spesa per la guerra. Si prevede che il tasso di disoccupazione aumenti leggermente rispetto al suo livello attuale a causa della prevista ripresa dell'offerta di lavoratori e sullo sfondo della moderazione della domanda di consumi privati ed esportazioni. (ICE TEL AVIV)


Fonte notizia: Globes