Il Ministro dell’Agricoltura, delle Foreste e delle Risorse Idriche, Dragan Glamočić, parlando delle annunciate ispezioni più rigorose sulla carne importata – che lo scorso anno ha superato le 50.000 tonnellate in Serbia – ha sottolineato che per tutti gli alimenti di origine animale è necessario conoscere la provenienza, i Paesi attraversati dalla spedizione, il luogo di stoccaggio e l’uso previsto. "Ci sono stati errori in questo segmento e recentemente, nella regione, abbiamo avuto casi di afta epizootica, motivo per cui era necessario introdurre un maggiore ordine", ha dichiarato Glamočić alla RTS. Il ministro ha inoltre aggiunto che il futuro regolamento dovrà stabilire anche la dimensione delle diciture relative all’informazione sull’età della carne. "Non intendiamo vietare il consumo di carne importata. L’unico settore in cui siamo deboli è la suinicoltura, e quindi dobbiamo importare carne suina. Generalmente importiamo carne congelata destinata alla trasformazione, mentre per quella fresca siamo ben coperti. Quando la carne fresca arriva dall’estero, ha un’età di sette-dieci giorni. Tutto questo dovrà essere chiaramente indicato. Sarà il consumatore a decidere se acquistare carne fresca di uno o due giorni a un prezzo più alto o carne importata che ha sette o più giorni. Noi chiederemo che tutte queste informazioni siano indicate in etichetta", ha dichiarato Glamočić. Il ministro ha infine evidenziato che l’export dei prodotti agricoli nazionali è cresciuto del 10% rispetto all’anno precedente. "Se confrontiamo i primi tre mesi di quest’anno con lo stesso periodo dell’anno scorso, l’export è aumentato dell’11%. Il ritmo è buono: l’anno scorso abbiamo registrato un surplus commerciale di 1,2 miliardi di euro tra export e import. Purtroppo, continuiamo a esportare principalmente cereali e frutta, ma l’obiettivo è puntare sempre più sui prodotti dell’industria di trasformazione, cioè vendere prodotti con valore aggiunto", ha concluso il ministro. (ICE BELGRADO)

Fonte notizia: Agenzia Beta 1/6/2025