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3 Giugno 2025

Senegal

AFRICA OCC.: AFDB, IDROCARBURI E AGROINDUSTRIA IN TESTA

30 Maggio 2025Roma – Nonostante un contesto globale complesso, segnato da shock multipli e incertezze commerciali, l’Africa occidentale ha mostrato una performance economica resiliente nel 2024, con prospettive di crescita differenziate tra i suoi Paesi. È quanto emerge dal rapporto African Economic Outlook 2025 (Aeo 2025) della Banca Africana di Sviluppo (Afdb), che stima per la regione una crescita del prodotto interno lordo (Pil) reale del 4,5% nel 2024, con una previsione di leggero rallentamento al 4,3% per il biennio 2025-2026.La regione presenta però un quadro eterogeneo. Molti Paesi, esclusi i giganti economici come Nigeria e Ghana, dovrebbero registrare tassi di crescita superiori al 5% nel 2025. A trainare questa dinamica positiva contribuiscono l’avvio o l’incremento della produzione di idrocarburi in nazioni come il Senegal (crescita del 6,9% nel 2024, prevista al 10,3% nel 2025 grazie all’avvio della produzione di petrolio e gas) e il Niger (crescita robusta del 10,6% nel 2024, trainata dall’aumento della produzione petrolifera e agricola). Altri Stati, come Costa d’Avorio (6,1% nel 2024), Benin (7,5%), Gambia (5,8%) e Togo (5,8%), beneficiano di una forte domanda interna, di investimenti pubblici e privati consolidati e di un maggiore valore aggiunto nel settore agricolo.Tuttavia, l’Africa occidentale registra anche il tasso d’inflazione medio più elevato del continente nel 2024, attestandosi al 22,9%. Un dato fortemente influenzato dalla Nigeria, dove l’inflazione ha raggiunto il 33,2% a causa dell’aumento dei prezzi della benzina e della svalutazione della naira. La crescita nigeriana, seppur positiva al 3,4% nel 2024, risente di queste pressioni inflazionistiche e dell’incertezza globale, con previsioni di moderazione al 3,2% nel 2025. Anche il Ghana mostra segnali di miglioramento con una crescita del 5,7% nel 2024, ma deve consolidare la stabilità fiscale dopo un periodo difficile, con un deficit di bilancio in aumento al 4,8% del Pil, legato alle spese elettorali del 2023.Paesi come Burkina Faso (4,7% nel 2024) e Mali (5%) dimostrano una notevole resilienza economica, pur affrontando gravi sfide di sicurezza. La crescita è sostenuta soprattutto dai settori agricolo e minerario. La Guinea-Bissau ha registrato una forte ripresa, con una crescita del 5% e un netto miglioramento del deficit di bilancio, sceso al -3,8% del Pil dal -8,6% dell’anno precedente.Le piccole economie insulari, come Capo Verde, continuano a mostrare solidi risultati: il Pil è cresciuto del 7,3% nel 2024, trainato dal settore dei servizi e dal turismo, anche se il debito pubblico rimane elevato.Nonostante i risultati positivi di molti Paesi, la regione deve affrontare numerosi rischi. L’instabilità politica e la sicurezza interna rappresentano minacce costanti per la stabilità economica. La volatilità dei prezzi delle materie prime, da cui molte economie dipendono fortemente, continua a essere un fattore di incertezza. Gli shock climatici, come siccità e inondazioni, colpiscono direttamente la produzione agricola e la sicurezza alimentare in vari Stati.A livello globale, le crescenti tensioni commerciali e il rischio di nuovi dazi – come quelli minacciati dagli Stati Uniti – potrebbero ripercuotersi negativamente sulle esportazioni regionali. Inoltre, la tendenza alla riduzione degli aiuti pubblici allo sviluppo da parte dei principali donatori internazionali rischia di limitare ulteriormente lo spazio fiscale di diversi Paesi, osserva l’Afdb nel suo rapporto.L’Aeo 2025 sottolinea infine che la chiave per uno sviluppo sostenibile in Africa occidentale risiede nel rafforzamento della mobilitazione delle risorse interne e nel miglioramento della governance. Molti Paesi stanno già intraprendendo riforme in questa direzione, puntando sulla digitalizzazione delle amministrazioni fiscali, sull’ampliamento della base imponibile e sul controllo della spesa pubblica. La diversificazione economica, per ridurre la dipendenza dalle materie prime, insieme a investimenti in capitale umano e infrastrutture, rimane una priorità cruciale per costruire economie più resilienti e inclusive.  (ICE DAKAR)


Fonte notizia: Info Africa