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3 Giugno 2025

Albania - Kosovo

L’ITALIAN SOUNDING NEI BALCANI: un fenomeno rilevante per Albania e Kosovo

La cultura agroalimentare italiana rappresenta un pilastro del successo del Made in Italy nel mondo, soprattutto per la sua capacità di associare l’“italianità” a concetti come prelibatezza, qualità e tradizione. Questa immagine è particolarmente radicata nei Balcani e, in modo marcato, in paesi come l’Albania e il Kosovo, dove il cibo italiano gode di grande prestigio culturale e commerciale.In Albania e Kosovo, la relazione tra cibo, identità culturale e consumo si intreccia profondamente con l’influenza storica e culturale dell’Italia. L’Italia è spesso vista come modello di stile di vita e qualità, e il “fatto in Italia” assume un valore simbolico fortissimo, tanto per il consumatore locale quanto per gli operatori economici.Tuttavia, proprio questa percezione positiva genera anche un’importante distorsione: il fenomeno dell’Italian sounding, ovvero l’uso improprio di parole, simboli e riferimenti che evocano l’italianità per vendere prodotti che italiani non sono. Questo fenomeno è ampiamente presente anche nei mercati di Albania e Kosovo, alimentato da una domanda crescente di prodotti “italiani”, non sempre autentici.In Albania e Kosovo si riscontra frequentemente la presenza di prodotti che, pur essendo fabbricati localmente o importati da altri paesi (soprattutto da regioni extra-UE), vengono confezionati e pubblicizzati con nomi e grafiche che imitano lo stile italiano. Il packaging tricolore, i nomi “italianizzati” e l’uso di immagini iconiche italiane come la Torre di Pisa o il Vesuvio, sono solo alcuni degli espedienti utilizzati per attrarre il consumatore.Esempi locali includono: 1. Formaggi e latticini commercializzati con nomi come “Mozzarellina”, “Parmeggiano” o “Latte Italiano”, prodotti in realtà in paesi terzi; 2. Paste secche e conserve, con denominazioni pseudo-italiane, spesso senza alcun legame con produzioni DOP o IGP; 3. Olio d’oliva e aceto venduti in bottiglie che imitano lo stile grafico delle produzioni italiane ma che provengono da altre aree del Mediterraneo o dal Medio Oriente; 4. L’utilizzo massiccio della parola “Italian” su menu, insegne e confezioni, per rafforzare l’associazione positiva con l’Italia anche nei casi in cui la qualità non corrisponde agli standard attesi.L’Italian sounding, anche nei Balcani, comporta conseguenze economiche dannose per i produttori italiani autentici, che vedono erodere quote di mercato da imitazioni che sfruttano la reputazione del Made in Italy senza rispettarne gli standard qualitativi. Questo danneggia anche i consumatori locali, che vengono indotti in errore circa l’origine e la qualità dei prodotti acquistati.Sebbene Albania e Kosovo non facciano ancora parte dell’Unione Europea, entrambe le economie sono allineate con molte direttive comunitarie, in vista di un futuro ingresso. Inoltre, accordi bilaterali con l’Italia e con altri paesi UE favoriscono il riconoscimento reciproco delle indicazioni geografiche e offrono un quadro giuridico utile per contrastare le pratiche scorrette.Le forme di protezione contro l’Italian sounding nei Balcani possono avvalersi di: 1. Accordi bilaterali tra Italia e Albania/Kosovo per il riconoscimento delle DOP e IGP italiane; 2. Leggi nazionali sulla concorrenza sleale e la pubblicità ingannevole, già in parte armonizzate con le direttive europee; 3. Campagne di educazione alimentare rivolte ai consumatori locali, per aumentare la consapevolezza sull’autenticità dei prodotti Made in Italy; 4. Collaborazioni tra istituzioni italiane, camere di commercio, ambasciate e associazioni di categoria per monitorare e denunciare casi sospetti.In questo contesto, appare fondamentale rafforzare la vigilanza commerciale, sostenere l’informazione corretta e promuovere la cultura della qualità. Solo così sarà possibile contrastare efficacemente un fenomeno che, se lasciato indisturbato, rischia di danneggiare la reputazione del Made in Italy e compromettere la fiducia dei consumatori balcanici. (ICE TIRANA)


Fonte notizia: IPR Desk Albania e Kosovo - International DIKE Consulting Shpk