Senegal
SENEGAL: TASSE E PETROLIO, BRACCIO DI FERRO CON LA WOODSIDE
Dakar – Il gruppo australiano Woodside Energy, principale gestore del giacimento petrolifero offshore di Sangomar in Senegal, ha portato davanti alla Corte internazionale di arbitrato della Camera di commercio internazionale una controversia fiscale con il governo senegalese.La causa si rivolge al ministero del Petrolio e dell’Energia senegalese. Le due parti sono impegnate da diversi mesi in una controversia fiscale per un importo stimato di 41 miliardi di franchi Cfa (62,5 milioni di euro). Le autorità senegalesi criticano la Woodside in particolare per il trattamento riservato ai dividendi e ai contratti di subappalto relativi allo sviluppo del progetto Sangomar. Il gruppo australiano, che detiene una partecipazione dell’82% in questo giacimento offshore – il primo del suo genere in Senegal – nega formalmente queste accuse. “Sosteniamo fermamente che tutte le nostre operazioni in Senegal siano state condotte nel pieno rispetto delle normative locali e dei termini del nostro contratto”, ha dichiarato alla Reuters un portavoce di Woodside. “La nostra analisi dettagliata conferma che non sono dovute imposte aggiuntive al governo senegalese”.La società ha ribadito di aver già avviato un’azione legale presso i tribunali senegalesi nell’agosto 2023, prima di ricorrere oggi all’arbitrato internazionale, ritenendo di aver esaurito tutte le vie di negoziazione amichevole.Il ministero del Petrolio e dell’Energia senegalese, guidato da Birame Souleye Diop, non ha ancora risposto ufficialmente a questa nuova procedura. (ICE DAKAR)
Fonte notizia: Info Africa