Tunisia
COLLABORAZIONE IN CAMPO CULTURALE-ARCHEOLOGICO "LA MAGNA MATER DI ZAMA" reperti di Siliana in anteprima in mostra a Roma e dicembre a Tunisi al Bardo
Reperti archeologici provenienti dal sito di Zama( Siliana) sono esposti nella mostra archeologica "La Magna Mater di Zama a Roma", che si è aperta presso il Parco Archeologico del Colosseo a Roma il 5 giugno e che proseguirà fino al 5 novembre 2025. Frutto di trent'anni di scavi tuniso-italiani, questa mostra è organizzata in collaborazione tra l'Istituto Nazionale del Patrimonio (INP) e il Parco Archeologico del Colosseo. Dopo Roma, la mostra sarà esposta a Tunisi al Museo Nazionale del Bardo da dicembre 2025.Erano presenti all'inaugurazione e alla conferenza stampa di apertura la Ministra dei Beni Culturali della Tunisia Amina Srarfi e il Ministro della Cultura italiano, Alessandro Giuli, e l'Ambasciatore tunisino a Roma, Mourad Bourehla e l'Ambasciatore d'Italia in Tunisia Alessandro Prunas ,nonché Tarek Baccouche e Sondess Douggui-Roux, rispettivamente Direttore Generale e Funzionario di Ricerca dell'INP, oltre alla ricercatrice e archeologa Fethi Bejaoui, tra i primi archeologi ad aver guidato gli scavi nel sito di Zama. La delegazione italiana era rappresentata da Alfonsina Russo e Roberta Alteri, rispettivamente Direttrice e Direttrice delle Mostre del Parco Archeologico del Colosseo. La mostra "La Magna Mater di Zama a Roma" è composta da 30 reperti che fanno parte di reperti archeologici rinvenuti nel sito di Zama Regia, nel governatorato di Siliana, noto per il suo ricco patrimonio archeologico romano, ma anche medievale e preromano, numida e punico. Si tratta di sculture e strumenti rituali utilizzati nei riti religiosi all'interno di antichi templi. Questi reperti fanno parte di una vasta collezione risalente a diversi periodi, prima e dopo Cristo , che testimoniano la ricchezza della vita religiosa, culturale e sociale nell'antica Zama.Questa mostra si inserisce nell'ambito dell' accordo quadro firmato nel settembre 2024 tra l'INP e il Parco Archeologico di Roma, seguito da un altro accordo quadro firmato nel febbraio 2025. L'accordo di cooperazione archeologica tunisino-italiana per il recupero e il restauro del sito di Zama si inserisce nell'ambito della cooperazione bilaterale: nell'ambito di questo accordo quadriennale, un totale di 800 mila euro, pari a 200 mila euro all'anno, viene stanziato dalla parte italiana alla Tunisia. Il progetto mira a valorizzare la ricchezza del sito e delle sue riserve, frutto di ricerche condotte dal 1996 al 2016, adoperandosi per rafforzarne la visibilità a livello nazionale e internazionale, in ambito scientifico, culturale e turistico. Il partenariato archeologico tra Tunisia e Italia, iniziato negli anni '60, continua a consolidarsi attraverso accordi tra istituzioni specializzate e lavori di ricerca condotti da esperti di entrambi i Paesi. La Tunisia e l’Italia hanno celebrato, il 23 e 24 aprile 2025, al Museo del Bardo, il 60° anniversario delle missioni archeologiche bilaterali. (ICE TUNISI)
Fonte notizia: WEBMANAGER