Francia
CHANEL LANCIA L'HUB DI CIRCOLARITÀ B2B NEVOLD
Chanel si tuffa a capofitto per la prima volta nello sviluppo sostenibile, o più precisamente nella gestione dei rifiuti e nel riciclaggio, con la creazione di un centro B2B indipendente incentrato sulla circolarità, che gestirà articoli invenduti, scarti di tessuti e altri materiali inutilizzati. La nuova entità si chiama Nevold (contrazione di “never old”, ovvero “mai vecchio”) e, a quanto pare, sarà guidata da Sophie Brocart, ex CEO di Patou. Essendo un'azienda indipendente, collaborerà con altre imprese e marchi e non si concentrerà solo sul settore del lusso. In futuro, dovrebbe essere in grado di produrre materiali riciclati da utilizzare in nuovi articoli. Circa il 30% delle borse Chanel e il 50% delle scarpe Chanel includono attualmente elementi riciclati e questa percentuale dovrebbe aumentare; il nuovo hub aiuterà poi altre aziende a procedere nella stessa direzione. L'investimento dell'azienda nel progetto è stato stimato tra i 50 e gli 80 milioni di euro, secondo quanto riportato dal quotidiano WWD. Il settore della moda è innegabilmente fonte di un'enorme quantità di rifiuti e non è un problema che riguarda solo i produttori di fast fashion (sebbene siano le aziende che ricevono le maggiori critiche al riguardo). È anche una questione che pone il settore della moda in generale sotto i riflettori in maniera crescente, sia fra le autorità di regolamentazione che tra i consumatori, sempre più attenti all'ambiente. Oltre a puntare a ridurre gli sprechi, l'industria deve affrontare il problema della scarsità delle risorse, a causa dei cambiamenti climatici che influenzano i luoghi in cui vengono prodotte e deve impegnarsi per evitare l'enorme dispendio di risorse che la produzione di materiali comporta, garantendo al contempo un trattamento equo a chi li produce. A quanto pare, Nevold si occuperà di questo aspetto. Le soluzioni tradizionali vecchia maniera sono semplicemente inaccettabili al giorno d'oggi (si pensi al clamore mediatico suscitato qualche anno fa dalla notizia che Burberry brucia le proprie rimanenze invendute). E alcune aziende stanno optando per soluzioni creative per affrontare il problema, come Coach con la sua linea Coachtopia. Bruno Pavlovsky, presidente della divisione moda di Chanel, ha dichiarato a Vogue Business: “Abbiamo iniziato chiedendoci cosa succede ai materiali che non arrivano al prodotto finito, o a quelli che raggiungono la fine del loro primo ciclo di vita. In Chanel, non distruggevamo i prodotti invenduti. Ma non avevamo ancora un vero e proprio sistema per comprenderne appieno il potenziale. Nevold è quel sistema”. Sarà interessante vedere come si svilupperà Nevold nei prossimi mesi e anni. (ICE PARIGI)
Fonte notizia: YP FashionNetwork Italia - 10.06.2025