Svizzera
ACCORDO CON MALAYSIA: ONG PREOCCUPATE PER OLIO DI PALMA
Il consigliere federale Guy Parmelin e i rappresentanti degli altri Stati dell'AELS (Islanda, Liechtenstein e Norvegia) hanno firmato un accordo di libero scambio con Malaysia. Varie ONG temono che l'intesa - già annunciata ad aprile - possa portare ad un aumento delle importazioni di olio di palma in Svizzera.L'accordo copre un'ampia gamma di settori, tra cui disposizioni sul commercio di prodotti industriali, sui prodotti agricoli trasformati e non trasformati, sulle regole d'origine, sugli scambi di servizi, sulla protezione della proprietà intellettuale, sullo sviluppo sostenibile e sulla cooperazione tecnica, indica oggi la Segreteria di Stato per l'economia (Seco) in una nota.Da parte malese è stato firmato dal ministro per gli Investimenti, il Commercio e l'Industria Tengku Zafrul Azizein.Per quanto concerne la questione dell'olio di palma, la Svizzera "concederà al partner asiatico una riduzione contingentata dei dazi, compatibile con il mercato, che non metterà a rischio la produzione nazionale di oli vegetali".L'accordo contiene inoltre un intero capitolo sulla protezione dell'ambiente e dei diritti dei lavoratori. Prevede tra l'altro disposizioni specifiche per garantire che l'olio di palma immesso in commercio in virtù di questo accordo sia prodotto in modo sostenibile, scrive la Seco.In un comunicato congiunto pubblicato oggi, Alliance Sud, Green Boots, Uniterre e il Fondo Bruno Manser fanno notare che, per quanto riguarda l'olio di palma, l'attuale intesa "non porta nessun miglioramento rispetto al controverso accordo di libero scambio con l'Indonesia", che nel 2021 ha ricevuto solo un sostegno limitato da parte del popolo.A differenza dell'Indonesia, la Malaysia e le aziende malesi forniscono da anni grandi quantità di olio di palma alla Svizzera. Secondo le organizzazioni ambientaliste e per i diritti umani, c'è un rischio enorme che si importi ancora più olio di palma dalla Malaysia ai danni delle foreste tropicali.Le palme da olio sono coltivate da grandi aziende, soprattutto nella parte malese del Borneo, a spese delle popolazioni indigene e in condizioni di lavoro precarie.Il Consiglio federale trasmetterà l'accordo firmato al Parlamento per l'approvazione. L'intesa entrerà in vigore negli Stati contraenti al termine dei rispettivi processi di approvazione interna, precisa la Seco. (ICE BERNA)
Fonte notizia: www.swissinfo.ch