Senegal
MALI: PROGETTI DI IRRIGAZIONE, IL GOVERNO RINGRAZIA LA BOAD
23 Giugno 2025Bamako – Il primo ministro maliano Abdoulaye Maiga ha lanciato ieri la seconda fase del Programma di sviluppo dell’irrigazione nel Bacino di Bani e a Sélingué, un importante progetto agricolo che mobilita 47,4 miliardi di franchi Cfa (83 milioni di dollari circa). Lo riportano i media maliani. Questo programma, guidato dal governo maliano con il sostegno della Banca di sviluppo dell’Africa occidentale (Boad), mira a rafforzare la sicurezza alimentare e a strutturare in modo sostenibile le economie rurali di Djenné, Moyen-Bani e Sélingué. Di questo importo, Boad finanzia 30 miliardi di franchi.La prima fase del programma ha portato allo sviluppo di 36.500 ettari, alla messa in servizio di dighe strutturali a Kourouba e Djenné e allo sviluppo di nuovi sistemi di produzione agricola e ittica. Questi sforzi hanno portato a una produzione annua aggiuntiva stimata di 61.085 tonnellate di risone, 7.657 tonnellate di ortaggi, 1.975 tonnellate di pesce e 701.140 litri di latte. Ha inoltre portato alla creazione di 3.668 posti di lavoro diretti, principalmente nelle aree rurali.La nuova fase prevede lo sviluppo di ulteriori 10.240 ettari, la costruzione di 135 chilometri di strade agricole e l’implementazione di una serie di attività generatrici di reddito per donne e giovani. Maiga ha detto che questo programma contribuirà a colmare il deficit di cereali e a posizionare il Mali e la regione dell’Aes, il Sahel formato da Mali, Niger e Burkina Faso, come polo di esportazione agricola nella subregione. Il capo del governo maliano ha espresso la gratitudine del Mali al Boad, invitando al contempo gli altri partner tecnici e finanziari a fornire i fondi necessari per raggiungere gli obiettivi prefissati: il programma, che presenta molteplici benefici attesi, si inserisce in una più ampia politica di resilienza agli shock climatici e di sviluppo del potenziale idroagricolo del Mali. Allo stesso tempo, le autorità intendono rafforzare la formazione dei produttori, promuovere l’agroalimentare locale e migliorare la commercializzazione delle eccedenze agricole.Secondo i dati della Fao, in Mali oltre 2 milioni di ettari di terreni irrigui rimangono inutilizzati, mentre il fabbisogno cerealicolo nazionale è in media di 5,2 milioni di tonnellate all’anno. Il governo mira a coprire questa domanda entro il 2030 attraverso una combinazione di iniziative. Nel 2024, il deficit netto di cereali era stimato in 450.000 tonnellate, aggravato dagli effetti cumulativi di insicurezza, inondazioni e carenza di attrezzature rurali. L’avvio di questa seconda fase segna quindi un significativo passo avanti nella ricerca dell’autosufficienza alimentare e della stabilità economica per milioni di maliani. (ICE DAKAR)
Fonte notizia: Info Africa