Serbia
ACCORDO MMF SULLA SECONDA REVISIONE
Giovedì 30 ottobre si sono conclusi i colloqui tra la missione del Fondo Monetario Internazionale (FMI), guidata dalla signora Anet Kjobe, e la delegazione della Repubblica di Serbia. In tale occasione è stato raggiunto un accordo a livello di staff del FMI sulla seconda revisione nell’ambito dello Strumento di Coordinamento delle Politiche, che dovrà essere approvato dal Comitato Esecutivo del FMI, ha comunicato la Banca Nazionale di Serbia (NBS). La missione del FMI ha concluso che, grazie alla solida resilienza macroeconomica, l’economia serba è ben posizionata per riprendere un ritmo di crescita più sostenuto una volta superati gli shock temporanei. I rischi derivanti dall’ambiente esterno e interno sono mitigati da significative riserve fiscali ed esterne – incluse elevate riserve valutarie e depositi statali –, da un settore bancario solido e da un debito pubblico moderato, secondo quanto riferito dalla NBS. Dopo la crescita del 3,9% nel 2024, nel 2025 l’espansione economica ha rallentato a causa delle tensioni commerciali globali, delle proteste, dell’incertezza politica e delle sanzioni imposte a NIS. Una stagione agricola più debole ha nuovamente esercitato pressioni al rialzo sui prezzi alimentari, ma a settembre l’inflazione è scesa al 2,9% su base annua, anche grazie al temporaneo tetto sui margini di commercializzazione per beni di prima necessità. I consumi delle famiglie restano sostenuti dalla crescita del reddito disponibile, il sistema bancario è stabile, le riserve valutarie sono elevate e il debito pubblico contenuto. Per il 2026 si prevede un’accelerazione della crescita, trainata dal reddito disponibile in aumento, da condizioni di credito favorevoli, da nuove capacità esportatrici nel settore manifatturiero e dalla risoluzione dell’incertezza sull’approvvigionamento energetico legata a NIS. Un prolungamento delle tensioni politiche interne o del nodo NIS potrebbe però influire sull’attività economica. Tuttavia, tali rischi risultano attenuati dalle solide riserve fiscali ed esterne, dal sistema bancario resiliente e dal debito pubblico moderato. Le autorità hanno inoltre confermato l’impegno a gestire le sanzioni su NIS in modo da garantire la continuità dell’approvvigionamento di petrolio. La politica monetaria è considerata adeguata e continuerà a sostenere la stabilità macroeconomica, tenendo conto del carattere temporaneo delle fluttuazioni dei prezzi. La banca centrale prevede di mantenere nei prossimi mesi un approccio prudente. Come riportato da biznis.rs, la Serbia sta rispettando pienamente tutti gli impegni assunti nell’ambito del programma con il FMI. L’accordo con il FMI conferma la stabilità economica della Serbia e potrebbe rappresentare un contesto favorevole per le imprese italiane interessate a investire in settori ad alto potenziale come l’industria manifatturiera e le infrastrutture energetiche. (ICE BELGRADO)
Fonte notizia: biznis.rs
