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8 Dicembre 2025

Brasile

POVERTÀ AI MINIMI DAL 2012, IL BRASILE RIDUCE DISUGUAGLIANZE E AVANZA SUL REDDITO

Dieci milioni di cittadini fuori dalla povertà in un anno, record delle serie storicheIl Brasile ha registrato nel 2024 i più bassi livelli di povertà e povertà estrema da quando l’Istituto nazionale di statistica (Ibge) ha iniziato la serie storica, nel 2012. È quanto rivela la Sintesi degli indicatori sociali 2024, dove emerge che in un solo anno, oltre 10 milioni di persone hanno lasciato condizioni di “privazione monetaria”, grazie al miglioramento del reddito e al rafforzamento dei programmi sociali. La quota della popolazione in povertà estrema è scesa dal 4,4% al 3,5%, ovvero 1,9 milioni di persone in meno. Mentre la povertà - calcolata su famiglie con reddito mensile inferiore a 6,94 dollari a testa - è diminuita dal 27,3% al 23,1%, riducendo il contingente a 48,9 milioni. È il terzo anno consecutivo di calo, dopo l’impennata del 2021 legata alla pandemia.L’Ibge evidenzia che la dinamica positiva coincide con l’aumento del reddito medio. Il rendimento domiciliare pro capite ha raggiunto i 325 euro (2.017 real) al mese, il valore più alto della serie storica. Tra il 2023 e il 2024, i più poveri hanno visto un progresso ancora più marcato, con un aumento del 13,2% delle entrate. Il miglioramento deriva da un mercato del lavoro più dinamico: oltre il 70% del reddito familiare ha origine nel lavoro, mentre i trasferimenti pubblici hanno compensato le fragilità degli anni pandemici. La disuguaglianza si è ridotta: l’indice di Gini è sceso a 0,504, minimo dal 2012. Senza le politiche sociali del governo (Bolsa Família, Auxílio Brasil e il Benefício de Prestação Continuada) il Gini sarebbe salito a 0,542 e la povertà estrema passata dal 3,5% al 10%.Resta ampia, però, la disparità tra regioni: il Nordest, con il 26,9% della popolazione nazionale, concentra metà della povertà estrema del Paese. Nel 2024, 39,4% degli abitanti della regione viveva sotto la linea di povertà, contro l’11,2% del Sud e il 15,4% del Centro-Ovest. Persistono anche differenze di genere e soprattutto razziali: tra i bianchi la povertà è al 15,1%, mentre raggiunge il 25,8% tra i neri e il 29,8% tra i meticci (pardos). (ICE SAN PAOLO)


Fonte notizia: Ansa