Il ministero dei Trasporti ha presentato una proposta di modifica legislativa che mira ad aumentare in Slovacchia gli standard energetici degli edifici, in linea con la direttiva europea sull’efficienza energetica. L’obiettivo è ambizioso: entro il 2050, tutti gli edifici nuovi e quelli sottoposti a ristrutturazioni profonde dovranno essere a emissioni zero. Secondo la bozza, gli edifici pubblici di nuova costruzione dovranno essere senza emissioni già dal 2028, mentre per tutte le altre tipologie il requisito scatterà nel 2030. Il testo è attualmente in fase di consultazione pubblica; successivamente passerà all’esame del governo e poi del parlamento. La proposta introduce diverse novità rilevanti. La progettazione dei nuovi edifici dovrà includere in modo obbligatorio la valutazione del potenziale di produzione fotovoltaica.I proprietari di grandi edifici e gli edifici pubblici saranno progressivamente tenuti a installare impianti solari; i certificati energetici diventeranno obbligatori per tutti gli immobili pubblici.Dal 29 maggio 2026 terminerà l’esenzione per gli edifici sottoposti a tutela monumentale rispetto ai requisiti minimi di efficienza energetica, con l’unica eccezione degli immobili destinati a scopi militari. In tutte le nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni importanti saranno richiesti dispositivi di autoregolazione della temperatura in ogni stanza.I certificati energetici dovranno includere un nuovo parametro: il potenziale di riscaldamento globale dell’edificio calcolato sull’intero ciclo di vita. Diventeranno inoltre obbligatori i “passaporti di ristrutturazione”, documenti che descrivono in dettaglio il processo di riqualificazione profonda di ciascun immobile. La riforma si inserisce nel quadro degli obiettivi climatici dell’UE e rappresenta un cambiamento sostanziale per proprietari, progettisti e settore edilizio, chiamati ad accelerare il percorso verso un patrimonio edilizio più efficiente e sostenibile. (ICE VIENNA)

Fonte notizia: Camit