Brasile
BRASILE, LE BIG TECH TRIPLICANO LE RIMESSE ALL’ESTERO IN DIECI ANNI MENTRE IL PESO FISCALE CALA DEL 73%
Dal 2014 al 2024 le multinazionali digitali hanno inviato oltre metà dei ricavi fuori dal Paese. Crescono fatturato e tasse federali, ma il carico complessivo resta inferiore a quello dell’industriaLe principali multinazionali tecnologiche attive in Brasile – tra cui Amazon, Apple, Meta, Google, Microsoft e Nvidia – hanno più che triplicato nell’ultimo decennio la quota di ricavi rimessa all’estero.Secondo i dati della Receita Federal, le rimesse sono passate dal 17,1% dei ricavi nel 2014 al 55,7% nel 2024, con un picco del 61,8% nel 2023. In valori assoluti, l’ammontare inviato fuori dal Paese è cresciuto da 2,8 miliardi di reais (4,9 miliardi corretti per l’inflazione) a 80,3 miliardi nel 2024.Paradossalmente, mentre le big tech continuano a denunciare l’alto carico fiscale in Brasile, l’incidenza delle tasse sulle rimesse è diminuita del 73% nello stesso periodo: dal 30,4% al 22,1%. Il calo è legato al cambiamento nella composizione delle voci di uscita: sono aumentate quelle con tassazione più bassa, come le royalties, mentre sono diminuite quelle più onerose, come i redditi da lavoro.Il settore tecnologico registra un carico fiscale medio (tra imposte federali, statali e municipali) del 29,7%, ben al di sotto di comparti più colpiti come la manifattura (49,2%). Limitandosi alle sole imposte federali, l’industria resta la più tassata (23,2%), mentre i servizi – categoria che comprende le big tech – si fermano al 16,9%.Per gli operatori internazionali, l’aumento delle rimesse e la crescita del fatturato – +585% in dieci anni – confermano l’espansione del mercato digitale brasiliano, ma evidenziano anche l’importanza di un quadro fiscale e regolatorio stabile per sostenere i futuri investimenti. (ICE SAN PAOLO)
Fonte notizia: Ansa
