L’inflazione di novembre nella Repubblica Ceca è rallentata al 2,1% su base annua, in calo rispetto al 2,5% registrato in ottobre. L’Ufficio ceco di statistica ha confermato che, rispetto al mese precedente, i prezzi al consumo sono diminuiti dello 0,3%. Il principale fattore di questo rallentamento è stato l’andamento dei prezzi degli alimenti, che hanno ridotto la loro crescita al 2,2% e sono persino diminuiti dell’1% su base mensile. Sono calati soprattutto i prezzi di frutta, burro e carne di maiale, mentre prodotti come il cioccolato continuano ad aumentare, sebbene più lentamente rispetto a ottobre.Nel confronto europeo la Repubblica Ceca è migliorata, posizionandosi al 9º posto tra i 41 Paesi con l’inflazione più bassa. La Romania ha registrato l’inflazione più alta nell’UE, mentre Cipro ha mostrato una lieve deflazione. La struttura dell’inflazione di novembre evidenzia un diverso andamento dei prezzi dei beni e dei servizi: i prezzi dei beni sono aumentati solo dello 0,6%, mentre quelli dei servizi sono saliti del 4,6%. Ciò conferma che i servizi restano la principale fonte di pressioni inflazionistiche persistenti.Gli analisti sottolineano che, oltre agli alimenti, al rallentamento hanno contribuito anche altre categorie, come calzature e abbigliamento, arredamento domestico e alcuni servizi per il tempo libero. Restano però problematici i settori della ristorazione e dell’alloggio, dove i rincari sono ancora significativi. Crescono rapidamente anche affitti e prezzi delle abitazioni.La Banca Nazionale Ceca avverte inoltre che le componenti più volatili – soprattutto gli alimenti – potrebbero invertire nuovamente la tendenza nei prossimi mesi. È quindi essenziale che rallenti anche la crescita dei prezzi nei servizi. Gli analisti non prevedono tuttavia che i dati di novembre inducano la banca centrale a modificare i tassi d’interesse, attesi stabili anche nel 2026. (ICE VIENNA)

Fonte notizia: ČTK