Il vincitore della Corsa Rosa del 1990, condotta in testa dalla prima all'ultima tappa, è il dodicesimo corridore a ricevere questo speciale riconoscimento
Milano, 4 ottobre 2024 - E' stato annunciato oggi, in una cerimonia svoltasi nella rinnovata location di Eataly Smeraldo nel centro di Milano, l'ingresso di Gianni Bugno nella Hall of Fame del Giro d'Italia. Alla cerimonia è seguita una light dinner per le aziende della Bike Economy promossa da ICE, l'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane. Classe 1964, Bugno ha segnato un'epoca del ciclismo italiano grazie alle sue doti da corridore versatile, capace di dire la sua sia nei Grandi Giri che nelle grandi corse di un giorno. La sua popolarità, riconosciuta a livello globale, lo ha reso un vero e proprio ambasciatore del Made in Italy nel mondo. Delle sue quattordici stagioni da professionista rimarrà impresso soprattutto il trienno che va dal 1990 al 1992 dove riuscì ad imporsi al Giro d'Italia, con una prova di forza maestosa che lo vide vestire la Maglia Rosa dal primo all'ultimo giorno, e in due edizioni dei Campionati del Mondo. Bugno diventa così il dodicesimo corridore ad entrare nella Hall of Fame del Giro d'Italia e a ricevere il prestigioso Trofeo Senza Fine dopo Eddy Merckx (2012), Felice Gimondi (2013), Stephen Roche (2014), Francesco Moser (2015), Ercole Baldini (2016), Bernard Hinault (2017), Miguel Indurain (2018), Vittorio Adorni (2019), Gianni Motta (2022), Franco Balmamion e Giuseppe Saronni (2023).
DICHIARAZIONI
Gianni Bugno: "Essere introdotto nella Hall of Fame del Giro d'Italia è una grande soddisfazione perché entro a far parte di una schiera di corridori che hanno fatto la storia del ciclismo. Del Giro che ho vinto ricordo la vittoria nella prima tappa, la cronometro di Bari, la frazione del Passo Pordoi, al termine della quale ho iniziato a realizzare che avrei potuto compiere questa impresa, e la cronoscalata di Sacro Monte di Varese, terza vittoria di tappa in quella Corsa Rosa prima della passerella di Milano. A differenza di Pogacar - che aveva progettato di conquistare la Maglia Rosa il primo giorno e tenerla fino alla fine - per me vestire il simbolo del primato per tutta la corsa non era nei piani iniziali. Grazie al supporto dei miei compagni di squadra siamo riusciti a raggiungere questo traguardo che nessun altro ha eguagliato negli ultimi 34 anni e di questo ne vado fiero. Oggi per me è una giornata speciale e sono davvero emozionato nel vedere il mio nome entrare definitivamente nella storia della corsa che più ho amato".
Mauro Vegni, Direttore del Giro d'Italia: "E' un onore vedere Gianni Bugno entrare nella Hall of Fame del Giro d'Italia, un riconoscimento meritato per un campione che ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo del ciclismo. Bugno, con il suo stile elegante e la sua determinazione ineguagliabile, ha conquistato non solo le strade più dure d'Italia, ma anche i cuori di tutti gli appassionati. Le sue vittorie, tra cui il trionfo del Giro d'Italia del 1990, e la sua straordinaria carriera continuano a ispirare le nuove generazioni di ciclisti. Questo ingresso nella Hall of Fame celebra non solo il suo talento, ma anche il suo contributo alla storia e alla tradizione del ciclismo italiano".
Andrea Cipolloni, Amministratore Delegato di Eataly: "La Hall of Fame contraddistingue un momento celebrativo di eccellenze e sono molto orgoglioso che in un luogo come Eataly, che celebra le eccellenze alimentari italiane tutti i giorni, si sia potuto ospitare l'evento che ha premiato un grandissimo ciclista come Gianni Bugno. Il ciclismo più di ogni altro sport vive della vicinanza e del contatto con le persone: gli italiani che aspettano lungo le strade gli atleti che attraversano le loro città. Quest’anno Eataly ha affiancato il Giro d’Italia come sponsor della Maglia Bianca e siamo felici di constatare che il calore degli appassionati non si esaurisca dopo la Corsa Rosa, ma prosegua costante nel tempo per rendere omaggio ai grandi campioni".
Matteo Zoppas, Presidente Agenzia ICE: "Dall’incontro con i principali stakeholder e player del settore bike organizzato in occasione della Hall Of Fame del Giro d’Italia, emerge un grande apprezzamento per il lavoro e la ricerca che le nostre aziende fanno. Nella splendida cornice di Eataly, tra i migliori ambasciatori del food&wine italiano nel mondo, è un onore per me consegnare la maglia tricolore del Made in Italy a Gianni Bugno. I grandi campioni come lui sono anche grandi rappresentanti delle eccellenze produttive che ci contraddistinguono. Il settore della bike economy è sicuramente uno di questi, in cui siamo leader indiscussi a livello di tecnologia, innovazione, design e componentistica. Abbiamo brand e produzioni ad alto valore aggiunto che tutto il mondo ci invidia e che, come ICE, promuoviamo anche attraverso incontri di business matching. Tutto questo con l’obiettivo di far crescere le aziende e il loro posizionamento sui mercati internazionali. Ed è giusto che sia così perché i campioni del ciclismo, come lo è stato Gianni Bugno, hanno bisogno di avere il massimo del supporto per poter esprimere al meglio il loro talento".
Paolo Bellino, Amministratore Delegato di RCS Sport: "Il Giro d’Italia è molto più di una semplice competizione ciclistica: è una celebrazione dello spirito sportivo e di tutte le eccellenze italiane. I campioni che trionfano al Giro come Gianni Bugno non sono solo atleti eccezionali, ma diventano ambasciatori dell'Italia nel mondo in quanto hanno portato il nome del nostro paese nei cuori di milioni di spettatori. Sono gli stessi valori condivisi da Eataly e ICE che promuovono le eccellenze italiane tra le quali includiamo anche, da oltre 100 anni, la Corsa Rosa".
Matteo Zoppas, Presidente di ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane - consegna la Maglia Tricolore a Gianni Bugno in quanto stato ambasciatore del Made in Italy nel mondo
GIANNI BUGNO, LA CARRIERA
Costante Girardengo, Alfredo Binda, Eddy Merckx. E poi lui, Gianni Bugno. Unico corridore negli ultimi 50 anni capace di vestire la Maglia Rosa dalla prima all’ultima tappa del Giro d’Italia, un’impresa sfuggita anche a Tadej Pogacar nel suo dominante 2024. Basterebbe questo record a descrivere la grandezza di un campione a tutto tondo, capace sia di lottare fianco a fianco con i migliori scalatori nei Grandi Giri che con gli specialisti delle corse di un giorno. Nelle sue quattordici stagioni da professionista Bugno ha portato a casa anche una Milano-Sanremo, un Giro delle Fiandre e due edizioni consecutive dei Campionati del Mondo, arrivate su due circuiti diametralmente diversi. Assieme a Claudio Chiappucci, con il quale nacque una sana rivalità, fu tra i principali di Miguel Indurain nei Tour de France di inizio anni '90. Salutò il ciclismo professionistico nel 1998, non prima di chiudere il ciclo di vittorie in tutti e tre i Grandi Giri con una tappa alla Vuelta a España, iniziando successivamente una carriera da pilota di elicotteri che lo ha portato a guidare il mezzo delle riprese RAI per diverse edizioni della Corsa Rosa.